BIOGRAFIA
Antonello Diodato Guardigli – in arte ADGART – trasmette tutta la sua energia attraverso la materia, dedicandosi all’astratto impulsivo, un’arte che nasce dalla rabbia e dalla ribellione che porta dentro.
Nato a Salerno ma cresciuto a Forlì nel cuore della Romagna, Guardigli si appassiona all’arte visiva fin da piccolo, tanto da farne un motivo di vita in tutti i campi. Oltre a essere artista, infatti, è Direttore dell’Associazione Unione Europea Esperti d’Arte Lombardia, Vice Direttore del Museo Civico d’Arte e del Territorio “Gianni Bellini” di Sarnico e Presidente della Galleria DuePuntoZero.
Tra le sue innumerevoli opere, facenti parte di prestigiose collezioni private e istituzionali, particolare importanza rivestono “il Volto Del Cristo” donata a sua Santità Benedetto XVI, l’opera “150°” donata all’ ex Presidente Giorgio Napolitano e “la Sacra Sindone”, donata in occasione dell’ostensione della Sacra Sindone nel 2010 alla Chiesa Santa Maria dei Barbuti, realizzata dal grande Architetto Paolo Portoghesi nel 1971.
A.D. Guardigli vanta anche diverse importanti partecipazioni: nel 2011 ha esposto alla 54ma Biennale di Venezia – Padiglione Italia, svoltasi a Milano presso le sale del Re in galleria Vittorio Emanuele mentre nel 2015, in collaborazione con Expo Milano, le sue opere sono state esposte presso l’International Contemporary Art, evento curato dallo storico e critico dell’arte Dott. Giorgio Gregorio Grasso. Il 2016 l’ha visto protagonista nella mostra a latere del progetto “The Floating Piers” dell’artista Christo con l’opera originale “Omaggio a Igor Mitoraj” e nel prestigioso Carousel du Louvre di Parigi, con l’opera “Blu Orizzonte”. Nel 2017 è stato ospite del Padiglione Armenia presso la Biennale di Venezia mentre nel dicembre 2018 ha donato una sua opera in occasione della manifestazione“Velolibero” presso il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori ad Abano Terme.
LAVORO ARTISTICO
Inventando nei suoi quadri il suo mondo, ADGART crea qualcosa che non deve essere necessariamente realistico.
Lui cerca di creare un’armonia nella creazione compositoria formale e colorata.
Se il nostro occhio cerca di realizzare una situazione, condividere una realtà concreta, ADGART rifiuta allo spettatore un accesso semplificato.
Il quadro è più importante che la realizzazione degli elementi particolari.
Questa pittura è astratta – sia nelle figurazioni che nelle “nature morte”. Nel suo mondo di pittura, gli oggetti non sono precisi ma solo abbozzati.
Lo spettatore deve arrivare all’obietto: la figurazione nella sua immaginazione.
Questo mette in moto un processo comunicativo.
ADG inventa dei piani diversi che si penetrano creando “irritazione creativa”.
ADG gioca con la prospettiva e la posizione degli oggetti particolari che rimangono nell’ opacità.
Nelle sue astrazioni ci sono invenzioni che ricordano la pittura pompeiana – quadri magici con una espressione mediterranea.
ADG lavora con intuito, l’unico modo per creare qualcosa di nuovo.
Il fondo dal quale cresce questa pittura, sono esperienze sconosciute.
“Ognuno trova nell’ arte solo questo, qualcosa che la sua anima aveva già preparato in anticipo.”
In questa idea c’è la forza inesauribile dell’arte e il mistero delle creazioni di ADG.
La sua pittura si fonde sull’ estetica degli oggetti e della relazione tra di essi.
Le sue figurazioni sono create dalla profondità delle sue esperienze e delle sue avventure e si incontrano con le emozioni dello spettatore.
ADG fa vedere delle nuove verità, che si trovano fuori della nostra percezione.
Questi quadri silenziosi sono pieni di magia – una magia dell’anima.
Prof. J.G. Schimmelpenninck
Akademie f. Gestaltung Köln