STATEMENT

Con l’opera “El camino”, tradotto dallo spagnolo “Il cammino / Il tragitto” Giuliano Cirivilleri invece di enfatizzare l’arrivo ha posto l’accento sul viaggio.

La scelta del dittico, la volontà di marcare la rottura, una spaccatura, un’interruzione, una separazione netta che molti di noi hanno dovuto affrontare in questi ultimi due anni.
L’artista ha voluto focalizzarsi sul percorso da superare per poter arrivare al nostro destino, alla nostra meta. Si tratta di un passaggio obbligato, un percorso impervio, che ci espone a gioie ma soprattutto dolori, ma alla fine ci conduce a quello che è un nuovo inizio, a quella che è la nostra rinascita. L’opera è volutamente rappresentata come una ricerca di un cammino a ritroso, ove i pesci, simbolo di vitalità, della vita umana, anziché seguire il flusso della corrente da sinistra verso destra, si oppongono, nuotano contro corrente, invertono il senso di marcia, sfidando ostacoli e pericoli, andando da destra verso sinistra per raggiungere infine il mare aperto, un nuovo inizio. Per raggiungere il mare i pesci passano attraverso una nassa (la cesta di vimini o fili metallici chiusa a un’estremità e con un’apertura a imbuto, comunemente utilizzata per imprigionare i pesci durante la pesca).
Questo simbolo, normalmente sinonimo di prigionia, della fine di un percorso, nell’opera di Cirivilleri incarna il passaggio verso la libertà. Questo è il messaggio dell’artista: anche le situazioni apparentemente impossibili possono portarci a un nuovo inizio, basta soltanto nuotare contro corrente, seguire il proprio destino arrivando a utilizzare addirittura uno strumento di morte / prigionia quale la nassa, come un imbuto dal quale si può rinascere.

STATEMENT

With the artwork “El camino”, translated from the Spanish “The journey / The journey” Giuliano Cirivilleri instead of emphasizing the arrival has placed the accent on the journey. The choice of the diptych, the desire to mark the break, a rift, an interruption, a clear separation that many of us have had to face in the last two years.

The artist wanted to focus on the path to overcome in order to reach our destiny, our goal. It is an obligatory passage, an impervious path , which exposes us to joys but mainly to pain, and in the end it leads us to what is a new beginning, to what is our rebirth. The work is deliberately represented as a search for a backward journey, where fish , symbol of vitality, of human life, instead of following the flow of the stream from left to right, they oppose, they swim upstream, reverse the direction of travel, challenging obstacles and dangers, going from right to left to reach infinity. and the open sea, a new beginning. To reach the sea, the fish pass through a keepnet (the wicker basket or metal wires closed at one end and with a funnel-shaped opening, commonly used to imprison fish during fishing).
This symbol, normally synonymous with imprisonment, of the end of a path, in Cirivilleri’s work embodies the passage to freedom. This is the artist’s message: even seemingly impossible situations can lead us to a new beginning, it is enough just to swim against the current, to follow one’s own destiny, even using an instrument of death / imprisonment such as the pot, like a funnel from which one can be reborn.