GIORGIO BERTAZZOLI | EL TORO

EL TORO
THE BULL

Tecnica mista su tela Mixed media on canvas
100 x 150 cm | 2022

STATEMENT

“Ho voluto celebrare la figurazione del toro, cosi’ come l’uomo celebrava la sua vittoria, sin dalla notte dei tempi, sulla brutalità della natura. Se e’ vero che l’istinto da’ vera arte, quella piu’ autentica e irta di passioni, Il toro non puo’ che ergersi a simbolo di forza e di fecondità.”

Giorgio Bertazzoli

Picasso si sente sia il toro sia Teseo
Picasso, ripercorrendo le orme del mito del Minotauro, crebbe con la corrida nel sangue. Adorava questo cruento spettacolo e ogni forma di tauromachia. Ne traeva forza e vigore. Nel toro vedeva la violenza bruta e la bellezza sublime delle forme. Singolarmente il toro stesso, che ha una costruzione ossea e muscolare come se fosse “assemblata” a blocchi geometrici, si prestava a una lettura cubista e primitiva dell’animale. Le stesse tavole disegnative delle enciclopedie che illustrano le parti del bovino dovettero ispirare il maestro, nelle suddivisioni schematiche tra parti.
E’ evidente che il vitalismo di Picasso lo porta ad identificarsi con l’uomo-toro e, al tempo stesso, con l’uomo che uccide il toro.

Come un toro o un minotauro egli ha una potenza assoluta, sotto il profilo umano e sessuale. Nessuna donna può resistergli, nessun avversario può porlo in imbarazzo poichè egli sbaraglia ogni difficoltà. Toro e minotauro sono pertanto i simboli di un autoritratto psichico, che trae spunto dall’animale totemico del popolo spagnolo. Egli però, in altre opere si sente Teseo, che tiene a bada la violenza. Un gioco complesso di contrappesi.

Da questo istinto primordiale, celebrato dal padre dell’arte contemporanea del 900’, non poteva che scarurire nella mia rappresentazione, la scomposizione cubista della forma, e i colori accesi che quasi si sentono vibrare nella carne e nelle ossa come il bue squartato di Rembrandt o lo sfondo ripreso dei quadri di Bacon. Forma e colore, le due direttive del 900’ pittorico, dati da Picasso e Matisse, in quest’ultimo caso tramutati dalla violenza istintiva di Rembrandt/Bacon.

E’ solo dall’istinto dionisiaco del mondo che può scaturire una perenne rinascita, incasellata sulla tela dall’apollinea forma razionale che cerca di mettere ordine nel caos della pulsione di morte che se lasciata in divenire, potrebbe prevalere.

 

STATEMENT

“I wanted to celebrate the figuration of the bull, just as man has celebrated his victory, since the dawn of time, over the brutality of nature. If it is true that instinct gives true art, the most authentic and full of passions, the bull can only stand as a symbol of strength and fruitfulness.”

Giorgio Bertazzoli

 

Picasso feels the bull and Teseo at the same time.

Picasso, retracing the footsteps of the myth of the Minotaur, grew up with bullfighting in his blood. He loved this gruesome spectacle and all forms of bullfighting. He drew strength and vigor from it. In the bull he saw the brutal violence and the sublime beauty of forms. Individually, the bull itself, which has a bone and muscular construction as if it were “assembled” in geometric blocks, lent itself to a cubist and primitive reading of the animal. The same drawing tables of the encyclopedias that illustrate the parts of the bovine must have inspired the master, in the schematic subdivisions between parts.

It is clear that Picasso’s vitalism leads him to identify himself with the man-bull and, at the same time, with the man who kills the bull.

Like a bull or a minotaur he has absolute power, both human and sexual. No woman can resist him, no opponent can embarrass him as he overcomes every difficulty. Taurus and minotaur are therefore the symbols of a psychic self-portrait, which is inspired by the totemic animal of the Spanish people. However, in other works he feels Theseus, who keeps violence at bay. A complex game of counterweights.

From this primordial instinct, celebrated by the father of contemporary art of the twentieth century, it could only fade in my representation, the cubist decomposition of the form, and the bright colors that can almost be felt vibrating in the flesh and in the bones like Rembrandt’s quartered ox or the background taken from Bacon’s paintings. Form and color, the two directives of the twentieth century, given by Picasso and Matisse, in the latter case transformed by the instinctive violence of Rembrandt / Bacon.

It is only from the Dionysian instinct of the world that a perennial rebirth can arise, framed on the canvas by the Apollonian rational form that seeks to bring order to the chaos of the death drive which, if left in the making, could prevail.

 


BIOGRAFIA

Nato il 22 gennaio 1980, Giorgio Bertazzoli è Docente di Lettere, Storia e Filosofia nelle Scuole Superiori, politico, editore, pubblicista, scrittore, poeta, critico ed esperto d’arte contemporanea associato nell’Unione Esperti d’Arte Europei, pittore e fotografo. 

Nel 2014 è stato eletto Sindaco di Sarnico (Bg), dove tutt’ora vive e lavora.

Ha alle spalle numerose pubblicazioni, tra le più recenti si ricordano “Solo tu, Essenza di Vita” (Silloge della Rosa, 2019), “L’Amore Pensato”, edito da Mondadori (2019) e “Canti del ritorno” (2020). 

Giorgio Bertazzoli da oltre dieci anni si occupa di pittura, ottenendo numerosi riconoscimenti e premi, anche in ambito internazionale, con svariate mostre tra Milano, Berlino, Parigi, Amburgo, Matera, Salerno, Bergamo, Spoleto, Venezia e molte altre, tra cui una mostra con la Fondazione Lucio Fontana, in dialogo con le opere del grande artista del 1900. 

Recentemente il Museo Internazionale della Maschera “Sartori” di Abano Terme ha acquisito permanentemente una sua opera. 

 

BIOGRAPHY

Born on January 22, 1980, Giorgio Bertazzoli is Professor of Literature, History and Philosophy in High Schools, politician, publisher, publicist, writer, poet, critic and contemporary art expert associated in the Union of European Art Experts, painter and photographer .

In 2014 he was elected Mayor of Sarnico (Bg), where he still lives and works.

He has numerous publications behind him, among the most recent:  “Solo tu, Essenza di Vita” (Silloge della Rosa, 2019), “L’Amore Pensato”, published by Mondadori (2019) and “Canti del viaggio” (2020) .

Giorgio Bertazzoli has been involved in painting for over ten years, obtaining numerous awards and prizes, including international ones, with various exhibitions in Milan, Berlin, Paris, Hamburg, Matera, Salerno, Bergamo, Spoleto, Venice and many others, including one exhibition with the Lucio Fontana Foundation, in dialogue with the works of the great artist of 1900.

Recently the “Sartori International Mask Museum” in Abano Terme has permanently acquired one of his works.

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